Le contrade
Dagli antichi Borghi di Radicofani sono tornate in vita, dopo secoli di oblio le Contrade. Il primo documento ufficiale che ne parla è lo Statuto Comunale del 1255, conservato nella Biblioteca Forteguerri di Pistoia. I Borghi in cui si divideva la città fortificata erano quattro: il Borgo Maggiore, Castel Morro, Bonmigliaccio ed il Castello, consecutivi a salire sino la sommità della rupe, come comparti di un unico borgo ma ognuno con le proprie prerogative e funzioni, ognuno con le proprie chiese, il proprio territorio, riuniti insieme nel libero Comune. Da questa storia particolare ed interessante, una decina di anni fa sono rinati gli organi amministrativi dei borghi ed il magistrato che li riunisce.
Da un progetto regionale e da uno studio filologico sono stati fatti 130 costumi medievali, scegliendo per la foggia, il periodo del bandito-gentiluomo Ghino di Tacco, quindi gli anni a cavallo tra il 1200 ed il 1300. Sono sorte una compagnia di arcieri, una di tamburini e di musici, una di sbandieratori e non ultimo si sono aperte scuole per i ragazzi che vogliono cimentarsi in queste discipline.
Ogni anno il secondo fine settimana di settembre Radicofani ritorna nel medioevo, cortei storici, gare degli arcieri, squilli delle chiarine, rulli di tamburi, bandiere al vento, tutto si conclude con la corsa di giovani delle contrade, che facendo una staffetta, portano un barellino di legno con al centro il “bigonzo”, recipiente usato per il trasporto dell’uva, dalla Porta Romana in salita sino la Piazza San Pietro. Negli ultimi anni alla manifestazione partecipa anche la contrada del Castello di Contignano, piccolo borgo frazione del comune di Radicofani.